Prostatectomia radicale robotica vs radioterapia, non scherziamo!

Il trattamento radioterapico con scopo radicale si può sostituire all’intervento di prostatectomia radicale robotica? Non scherziamo. Molte notizie che non nascono dalla collaborazione interdisciplinare sono faziose  e servono solo a confondere le idee, cerchiamo di fare il punto. La prostatectomia radicale robotica è il gold standard terapeutico nei pazienti eleggibili all’intervento cioè giudicati idonei dall’anestesista all’intervento. L’intervento asporta la prostata e preserva i nervi per l’erezione, preserva la continenza e toglie i linfonodi. Togliere i linfonodi (la radioterapia non può farlo) non ha solo un valore di stadiazione ma anche terapeutico in quanto aumenta il periodo libero da malattia. L’asportazione della prostata permette di confermare o meno la biopsia prostatica e anche di risolvere molti problemi ostruttivi legati all’ipetrofia prostatica (terzo lobo) che coinvolgono il 65% dei pz con tumore prostatico. in questi pz dopo la radioterapia dobbiamo mettere un catetere a permanenza?. inoltre l’intervento permette di essere localmente radicali anche per i T4, cioè i tumori extraprostatici che danno sintomatologie dolorose per invasione della fascia prerettale o dell’elevatore dell’ano (non abbiamo mai avuto proctiti post operatorie a differenza della radioterapia) L’intervento non determina, a differenza della radioterapia la cistite attinica con possibile incontinenza da urgenza o tumore della vescica, insomma se vogliamo essere intellettualmente onesti e fare la nostra professione in scienza e coscienza non possiamo scrivere che la radioterapia radicale “sostiuisce” l’intervento di prostatectomia radicale  robotica. E’ un utile e valido strumento per i pz non eleggibili all’intervento chirurgico. Punto e basta. Lo dimostra il fatto che prestigiosi istituti come il san raffaele o l’ieo , pur avendo a disposizione da anni la migliore  radioterapia possibile, non hanno smesso di eseguire la procedura chirurgica bensì hanno un incremento del 10% annuo. Questo grazie alla bassissima morbilità e agli eccellenti risultati funzionali ottenuti dalla chirurgia robotica, risultati che testiamo quotidianamente nei nostri ambulatori a cui il pz con problemi urologici si rivolge quotidianamente.

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