A Grosseto il nuovo Robot Da Vinci Xi, pregi e difetti

A Grosseto è arrivato l’ultimo modello del robot Da Vinci. Dopo anni di utilizzo il rivoluzionario Si è stato sostituito con il modello Xi. Tanti pregi e pochi difetti, qui di sotto elencherò quelli che a mio giudizio i pro e contro di questo robot.

robot xi

Viene utilizzata una terminologia marinaresca per descrivere un robot mutato nelle caratteristiche tecniche  e fisiche. Per esempio si parla di “boma” per  l’asse dei bracci robotici, o “ancoraggio” o “stiva” ecc., chi ha progettato il nuovo modello deve essere senza alcun dubbio un appassionato di barche a vela! I bracci robotici non sono indipendenti ma ruotano introrno ad una piattaforma circolare queste permette una maggior facilità nel docking, cioè nel posizionamento del robot rispetto al precedente modello. Quindi minor conflitti tra gli strumenti mentre si eseguono interventi chirurgici. Il robot può essere posizionato agevolmente di lato al paziente e non necessariamente tra le gambe, questo semplifica e velocizza le operazioni infermieristiche preoperatorie. Gli strumenti del nuovo robot sono più lunghi quindi il posizionamento dei trocars robotici è più semplice e meno vincolante. Tutti i trocars utilizzati sono da 8 mm perchè l’ottica non è più da 12 mm ma da 8 mm quindi può essere intercambiata e spostata da un trocar all’altro a secondo delle necessità del chirurgo. Questo che può essere un vantaggio è anche il difetto principale del nuovo robot, cioè quello di avere un ottica più piccola: il colore è particolarmente vivido e spesso la camera si appanna con l’utilizzo dell’elettrobisturi, questo può essere ovviato con l’utilizzo dell’airseal, dispositivo di erogazione del gas co2.

Insomma, tanti pregi e un solo difetto che spero possa essere presto risolto con l’arrivo di un ottica e un trocar da 12 mm. e con un monitor di servizio per l’aiuto che spesso è in difficoltà visto l’ingombro fisico del nuovo robot.

Cosa cambia per il chirurgo. C’è senza alcun dubbio una velocizzazione della preparazione preoperatoria della sala operatoria. Inoltre , come abbiamo potuto verificare recentemente per una nefroureterectomia con pasticca vescicale per tumore della pelvi renale, è molto più agevole rispetto al precedente modello passare da un campo operatorio all’altro senza dover posizionare altri trocars. In questo caso dalla loggia renale abbiamo seguito l’uretere fino alla vescica senza dover fare nuovi “buchi” sulla pancia del paziente, ma semplicemente invertendo gli strumenti. Utilizzando quotidianamente questa alta tecnologia non avvertiamo facilmente i cambiamenti che stiamo vivendo. Ma basta guardare a 10 anni fa quando abbiamo iniziato ad utilizzare il robot ed al modello che utilizzavamo, uno standard a 4 bracci, per capire che anno dopo anno stiamo vivendo una rivoluzione culturale e tecnologica senza precedenti.

r.nucciotti